Se dal 6 settembre il modello di gestione militarizzata del legittimo e pacifico dissenso è stato trapiantato dalla Valsusa al parco del Meisino, dipende anche dalle contraddizioni della forza politica che si è battezzata Sinistra Ecologista e poi sta in maggioranza accanto a un partito - sedicente democratico - che calpesta l'ecologia e la democrazia a ogni passo, convintamente affiancato anche da Torino Domani e da Silvio Viale di Più Europa che ignora totalmente le direttive europee a difesa dell'ambiente.
Più o meno un anno fa, in un incontro presso la sede del partito, l'ex consigliera Alice Ravinale affermava che, con le modifiche apportate, il progetto del Meisino per Sinistra Ecologista era accettabile. E nell'aprile scorso, Sinistra Ecologista definiva il parco del Meisino "Un Bene Comune di tutte e tutti, per tutte e tutti" rivendicando come proprio merito la revisione del progetto: la spiaggia del Meisino non verrà toccata, scrivevano, non saranno costruiti nuovi parcheggi sull'area e gli impianti sportivi, nel loro complesso, sono stati rivisti.
Erano e sono queste le richieste dei cittadini che stanno difendendo il parco? No. Quello che i cittadini chiedono è che questo progetto sia trasferito altrove (non la riduzione del danno e la sua gestione), fuori da una riserva naturale unica a Torino, se proprio si vuole realizzarlo (con 11,5 milioni di euro di fondi PNRR a debito, che avrebbero potuto essere utilizzati per ristrutturare impianti sportivi pubblici chiusi da anni, per esempio le piscine Sempione).
Per questo ci siamo chiesti, in relazione all'evento che SE ha organizzato per il 25 settembre intitolato "Meisino: confronto aperto con la cittadinanza", di quale confronto stiano parlando e su quali basi si possa sviluppare.
Sinistra Ecologista, dopo aver sostenuto il tentativo degli assessori Carretta e Tresso di convincere la popolazione che questo progetto è buono e giusto, ora, a fronte dell'inaspettata mobilitazione a difesa del parco, lamenta un mancato coinvolgimento della cittadinanza. In realtà sinora SE ha scelto di sposare la città immaginata dal PD con il supporto delle fondazioni nostrane e americane - Bloomberg -, la città del debito olimpico alla disperata ricerca del suo city brand, una città per turisti e studenti fuori sede, la città della Cittadella dell'Aerospazio, altro progetto cui SE non si è opposta.
In Circoscrizione 3 Sinistra Ecologista ha votato a favore del nuovo supermercato Esselunga che devasterà il giardino Artiglieri da Montagna, accontentandosi di qualche "compensazione" a fronte della perdita di un'area verde su suolo vergine, e non si schiera, con forza, contro la città vetrina dei "Grandi Eventi" - ossessione del PD torinese - ma si limita a blaterare di "eventi sostenibili".
Per quanto riguarda il festival TODAYS al Parco della Confluenza, invece, per la consigliera comunale Diena, il festival "non poteva essere bloccato" ma la sua forza politica "si opporrà ad una scelta che non viene giudicata sostenibile dal punto di vista ambientale": possiamo quindi escludere il Parco della Confluenza tra le possibili scelte del TODAYS 2025?
Noi sicuramente continueremo a mobilitarci contro la devastazione del Parco della Confluenza e delle aree verdi cittadine.
Ci vediamo lunedì 23 settembre alle 16.00 per il presidio davanti al Comune!
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