Il prossimo Todays Festival non si terrà al parco della Confluenza, né nelle altre aree naturalistiche tutelate a livello europeo nel territorio del Comune di Torino. L’hanno annunciato a sorpresa martedì 10 dicembre gli assessori Tresso e Carretta, in occasione dell’audizione della Consulta per l’Ambiente e il Verde sul progetto del Parco dello Sport nella riserva del Meisino. Ha detto Tresso: «Non sarà previsto per il prossimo bando del Todays di utilizzare aree all’interno delle zone di Natura2000 […] come era quest’anno la zona della Confluenza.» E Carretta: «Il problema è: la città può permettersi di utilizzare aree che rientrano in fasce protette particolari? Questo è quello che […] ci ha sottolineato l’Ente Parco, questo è quello che ci hanno sottolineato alcuni cittadini. E questa è la conclusione a cui siamo arrivati: no, valuteremo altre zone».
Ci rallegriamo quindi di questo primo risultato della mobilitazione da noi lanciata in pieno agosto, molto partecipata nonostante il periodo, che ha costretto l’Ente Parco (Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese) a cambiare posizione. Aveva emesso parere positivo sullo svolgimento del Todays nel parco della Confluenza soltanto cinque giorni prima dall’inizio del festival, impedendo quindi di bloccarlo per vie amministrative. L’incalzare della nostra protesta ha obbligato l’Ente a esortare il Comune, anche dalle pagine dei giornali, a tenere in futuro questi eventi fuori dalle aree naturalistiche della rete Natura2000.
Una vittoria dei cittadini, quindi. Ma la nostra posizione va ben oltre, perché noi abbiamo chiesto di escludere totalmente i parchi e le aree verdi pubbliche dai siti che possono essere utilizzati per i grandi eventi e per l'allestimento di strutture temporanee e fisse di grande impatto. Respingiamo lo sfruttamento dei beni pubblici, in particolare dei prati e degli alberi dei nostri parchi, per far girare volani economici dai quali la collettività non trae profitto.
Rileviamo intanto la macroscopica contraddizione per cui mentre le istituzioni, concordi, escludono il parco della Confluenza dai siti in cui è possibile tenere il Todays Festival, evento impattante ma temporaneo, vanno avanti imperterrite con il devastante progetto della Cittadella dello Sport al Meisino. Ma Meisino e Confluenza sono due parti della stessa area protetta della Rete Natura2000. E al Meisino, che include una Zona di Protezione Speciale, l’impatto permanente della conversione in palestra a cielo aperto è ben lontano dall’essere azzerato dall’annunciato spostamento della pista di pump track e forse dall’eliminazione delle passerelle nelle zone umide (modeste modifiche richieste dalla Consulta).
Sulla Cittadella dello Sport incombe inoltre la gestione per mezzo di una fondazione di partecipazione, in odore di ingerenze private. Pertanto No Todays al Parco della Confluenza esprime solidarietà al Comitato Salviamo il Meisino, il quale chiede l’archiviazione dell’intero progetto e denuncia la finta rinaturalizzazione della ZPS, purtroppo avallata anche dalla Consulta.
Non solo, ma abbiamo letto su La Stampa dell’11 dicembre un’altra dichiarazione dell’Assessore Tresso sull’edizione scorsa del Todays al parco della Confluenza: «Tra fasi di allestimento e disallestimento, troppo a lungo un’ampia fetta di verde è stata chiusa al pubblico». Alleluja che ci si accorga tardivamente di quello che era evidente a tutti i cittadini, appena hanno saputo del cronoprogramma! Ma come si chiama questa patologia sensoriale che ha colpito la Giunta, che vede l’impatto del Todays sul parco della Confluenza ma non quello della Cittadella dello Sport al Meisino, e si rende conto che non è giusto requisire per un mese ai cittadini il parco pubblico della Confluenza, ma non il prato di piazza d’Armi per quasi tutto l’anno, per le ATP Finals?
Ma non basta ancora. Tresso dice pure: «Sul piano ambientale e anche acustico l’impatto del Todays è stato eccessivo.» Ma toh, guarda! E i sudditi potrebbero sapere quanto eccessivo? Si potrebbero rendere pubbliche le relative valutazioni prescritte dall’Ente Parco, e capire alla fine chi e come le ha fatte? Potremmo sapere se l’impatto ambientale e acustico è stato tale da causare dei danni? E se ne ha fatti, come e quanto verranno sanzionati? Oppure in questa città chi vince un bando, oltre a poter cambiare il contenuto della sua offerta dopo l’aggiudicazione, è abilitato a procedere per tentativi ed errori, facendo danni ma restando impunito? A noi sembra che troppe cose stiano venendo oscurate, in queste gare non così pubbliche, prima, durante e dopo.
Infine, un altro articolo, sul Corriere della Sera sempre dell’11 dicembre, riporta come probabile sede scelta per il Todays 2025 l’area verde del Parco Peccei di via Cigna. Attendiamo dettagli in merito, anche se, come abbiamo detto, noi siamo contrari all’abuso di tutte le aree verdi pubbliche. Barriera di Milano è per di più un quartiere la cui scarsissima vegetazione andrebbe rigorosamente preservata e incrementata, anziché venire triturata sotto le scarpe degli spettatori dei concerti. Il parco in questione è intitolato ad Aurelio Peccei, promotore del Club di Roma, che nel 1972 pubblicò il famoso Rapporto sui limiti dello sviluppo: sarà al parco Peccei che finalmente i nostri amministratori incontreranno la loro nemesi politica, per essersi ostinati a non vedere questi limiti e a favorire interessi particolari, anziché considerare le esigenze essenziali quotidiane della collettività?
Noi vogliamo il pane, il verde e le rose, e che i circenses privati sponsorizzati o finanziati dal Comune e dalle attigue fondazioni si tengano dove non sfruttano e danneggiano i beni pubblici.